
Chi è che non ama la panna montata??? Oggi parliamo della
panna, che per l’appunto è un derivato del latte ottenuto mediante
centrifugazione , separando le molecole di grasso dal composto e ottenendo un
prodotto con il 30/35% di grassi. La panna è una emulsione di grasso in acqua:
il grasso è presente sottoforma di globuli del diametro di pochi millesimi di
millimetro (micron). Questi globuli sono composti da grassi circondati da una
membrana di proteine, fosfolipidi, trigliceridi e colesterolo. Questa membrana
ha una duplice funzione: evita la separazione del grasso (che non è solubile in
acqua), grazie alle proprietà emulsionanti dei fosfolipidi; e lo protegge dalla
ossidazione e dall'attacco degli enzimi. Esiste anche la panna vegetale, ricavata mediante
processi chimici da oli raffinati,il processo più “salutare” è quello del
frazionamento, mentre molto spesso viene anche utilizzato il metodo della
idrogenazione, molto dannoso al nostro organismo. La panna vegetale pur non
contenendo colesterolo, contiene molti grassi trans e grassi saturi che
comunque lo fanno salire. Se proprio dovete usare una panna vegetale scegliete
quelle biologiche che solitamente sono prodotte a partire dalla soia e non
usano processi di idrogenazione.
I vari tipi di panna
La
panna è un prodotto derivato dal latte e può essere diversa a seconda del
metodo di produzione, che dipende dallo scopo a cui è destinata. La panna
infatti può essere consumata direttamente o utilizzata per fare altri prodotti
come per esempio il mascarpone e burro.
La panna
dolce o panna di centrifuga è ottenuta dalla centrifugazione del latte a
6500 - 7000 giri/min: a questa velocità i globuli di grasso, che hanno una
densità minore rispetto al resto dei nutrienti del latte, tendono a separarsi
migrando verso il centro, da dove vengono raccolti. La panna che si ottiene è
detta dolce perché la rapidità del processo non consente l'instaurarsi di processi
di fermentazione che acidificano il prodotto.
La panna di
affioramento, che si ottiene dal latte lasciato a riposo per 15-20 ore a
15 gradi, viene anche detta acida perché la lunga permanenza a questa temperatura
favorisce lo sviluppo dei batteri e
quindi la produzione di acido lattico e di altri composti aromatici. Viene
prodotta nel ciclo di lavorazione del Parmigiano-Reggiano, del Grana Padano e di altri
formaggi. La resa è inferiore al primo metodo (25% contro 35% circa, vedi
tabella), ma quest'ultima ha qualità
organolettiche superiori ed è più adatta alla burrificazione.
La panna si può ottenere anche dal siero di latte, per
centrifugazione, separando il poco grasso che ancora contiene il siero.
COMPOSIZIONE DELLA PANNA IN BASE AL METODO DI CREAZIONE
DA AFFIORAMENTO: ACQUA 69/73% , GRASSI 20/24%, PROTEINE
2,5/2,7%, LATTOSIO 3,5/3,8%, CENERI 0,5/0,6%
DA CENTRIFUGA: ACQUA 59/63% , GRASSI 32/36%, PROTEINE 0,7/0,8%,
LATTOSIO 3,5/3,8%, CENERI 0,5/0,6%
DA SIERO: ACQUA 48/52% , GRASSI 44/48%, PROTEINE 0,3/0,5%,
LATTOSIO 2,7/3%, CENERI 0,1%
TIPOLOGIE DI PANNA IN FUNZIONE DEL GRASSO CONTENUTO
- panna da caffetteria: 10% circa di massa grassa
- panna da cucina: 20% circa di massa grassa
- panna da montare o per pasticceria: 35% circa
di massa grassa
- panna destinata alla fabbricazione del mascarpone (20-30%
grassi)
- panna per burrificazione discontinua (35-40% grassi)
- panna per burrificazione continua (80% grassi)
CLASSIFICAZIONE IN BASE AL PROCESSO
TERMICO
La panna subisce
almeno un trattamento termico.
La panna UHT subisce un trattamento
di sterilizzazione e può essere conservata a temperatura ambiente. Ha una
consistenza più cremosa, un contenuto di grassi inferiore e un aroma alterato
in modo evidente dal trattamento termico. Si trova sia in versione "da
cucina", con il 23% circa di grassi, che in versione "da
montare", con il 35% di grassi.
La panna pastorizzata mantiene una
consistenza densa ma liquida e ha un aroma neutro poco influenzato dal
trattamento termico, è la più adatta per essere trasformata in panna montata.
Si trova solo nella versione "da montare", con il 35% di grassi.
La panna cruda è praticamente
introvabile, a differenza del latte crudo che
al contrario si trova ormai molto facilmente nei distributori diffusi in tutta
Italia.
Spesso si aggiunge
un additivo alla
panna, la carragenina, come
emulsionante che serve per evitare che i globuli di grasso si separino
accumulandosi in superficie, cosa che accade se la panna viene lasciata ferma
in frigorifero per qualche giorno. Per usi professionali si trovano anche panne
da montare con un tenore di grassi intorno al 38% che risultano più stabili
dopo la montata.
Ora veniamo al
dunque, qualche buona regola da seguire per montare al meglio la panna:
La panna deve essere
conservata in frigo a temperature tra +2 e +4°C, è importante che sia a queste
temperature, perché poi mediante l’azione della frusta incorpora dagli 8 ai 12
gradi di temperatura in più. D’estate o in periodi caldi è buona regola
raffreddare in congelatore sia la frusta che la bacinella della planetaria. La
panna appena versata deve essere montata a una velocità medio-bassa, per poi
aumentare man mano, senza però mai arrivare al massimo. In base all’uso che
dovremo farne sarà differente il tempo e la consistenza della stessa. Se
dobbiamo usarla montata per decorazione, per mangiarla su della frutta o su un
gelato va montata di consistenza cremosa ma stabile, se prolunghiamo troppo la
montata succede che le proteine si denaturano con la conseguente separazione
dei globuli di grasso che affioreranno in superficie , creando un composto
sgranato e pesante ( continuando si ottiene il burro). Quindi attenzione al
tempo, magari ogni tanto fermate la macchina e verificate la consistenza . Se
invece dobbiamo usarla per preparazioni di pasticceria il suo livello di
montata sarà, per usare un’espressione tecnica “semi-montata”, quindi cremosa
ma molto morbida e poco stabile ( tirando su la frusta deve ricadere), questo perché
si mescola meglio agli altri ingredienti , non corriamo il rischio di creare
grumi che per essere eliminati avrebbero bisogno di prolungare troppo la
lavorazione a discapito del prodotto finale.
Bene credo di avervi detto tutto …o quasi….